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NewsGuard ha individuato un network affiliato all’India che ha operato per tre anni senza essere scoperto e che usa intelligenza artificiale e account falsi per prendere di mira gli avversari del Paese

A cura di Dimitris Dimitriadis | pubblicato il 4 settembre 2024

Con la collaborazione di Joe Stonor 

Alcuni post su X della rete di account inautentici che esaltano l'India e criticano il Pakistan. (Screenshot di NewsGuard)

NewsGuard ha scoperto una rete di quasi 1.500 account falsi su Facebook e X che sembrerebbero essere impegnati in uno sforzo coordinato per promuovere contenuti pro-India, rafforzare l’immagine del governo di Narendra Modi e colpire il principale avversario del Paese, il Pakistan. La rete è stata attiva, senza mai essere individuata, dal settembre 2021 fino ad oggi, un periodo insolitamente lungo per un network di così ampia portata. 

Non è stato possibile identificare in modo definitivo i responsabili della rete, che comprende almeno 1.409 account su Facebook e X e che utilizza l’intelligenza artificiale per generare contenuti. Tuttavia, alcune caratteristiche del network suggeriscono un legame con l’esercito indiano. Tra queste, la frequente promozione di narrazioni pro-governative, coerenti con gli interessi militari indiani. 

Il fatto che il network sia attivo almeno dal settembre 2021 senza mai essere stato identificato rende questa iniziativa una delle più grandi e durature “operazioni di influenza” o “psy-ops” attribuite all’India, importante alleato degli Stati Uniti e potenza geopolitica globale. (Le operazioni di influenza o ‘psy-ops’, abbreviazione di ‘psychological operations’, sono iniziative coordinate per influenzare l’opinione pubblica, spesso utilizzando disinformazione o propaganda). 

I 500 account Facebook e i 904 account X scoperti da NewsGuard pubblicano fino a 10 post identici al giorno, spesso contemporaneamente, promuovendo contenuti sponsorizzati dal governo indiano e a favore dell’esercito. Gli account, che presentano nomi e immagini apparentemente falsi, spesso ripubblicano articoli di siti filo-governativi e pro-esercito, tra cui ANI News (punteggio di affidabilità di NewsGuard: 10/100) e Hindustan Times, e ricondividono contenuti pubblicati da account X e siti con noti legami con l’esercito indiano. 

Utilizzando uno strumento di rilevamento dell’intelligenza artificiale, NewsGuard ha scoperto che i post pubblicati dalla rete di account falsi sono “molto probabilmente” generati dall’IA, il che consente a network come questo di produrre e diffondere rapidamente grandi quantità di contenuti. Già diversi report hanno sollevato preoccupazioni sull’uso crescente dell’IA per potenziare le “campagne di influenza” sponsorizzate da governi, come “Spamouflage”, una rete pro-Cina che pubblica regolarmente contenuti divisivi sugli Stati Uniti.  

I post, in genere, non contengono affermazioni palesemente false, ma piuttosto informazioni propagandistiche. Tuttavia, la rete presenta tutte le caratteristiche tipiche di un “comportamento inautentico”, un tipo di attività, vietata dalle regole delle piattaforme X e Facebook, tesa a ingannare gli utenti e manipolare l’opinione pubblica.

Account falsi inneggiano alle forze militari indiane: possibili legami con l’esercito? 

Sebbene non sia stato possibile scoprire con certezza chi gestisce la rete, diverse caratteristiche della campagna suggeriscono un legame con l’esercito indiano.

Una pagina Facebook gestita anonimamente, JK News Network, che afferma di fornire “aggiornamenti di notizie 24*7”, pubblica contenuti decisamente favorevoli all’esercito indiano. I contenuti, che spesso includono foto lusinghiere del personale militare e notizie o commenti a favore dell’esercito, sono amplificati da centinaia di account falsi sui social network che li ripubblicano o li commentano positivamente, spesso enfatizzando il ruolo dell’esercito indiano all’interno della comunità.

Ad esempio, in un post dell’agosto 2023 amplificato da più di 400 account falsi su Facebook, JK News Network afferma: “L’esercito indiano si è sempre impegnato con la popolazione locale in varie attività volte a rafforzare la fiducia nel Paese e in iniziative che generano un impatto positivo sulla società”. Il post rimanda a un articolo di M.DailyHunt.in, un aggregatore di notizie indiano, che parla degli sforzi dell’esercito per promuovere il cricket femminile. 

Analogamente, 456 account falsi su Facebook hanno amplificato un post di JK News Network del giugno 2024 che afferma: “Il Fire and Fury Corps dell’esercito indiano ha inaugurato una stazione radio per la popolazione locale di Leh”. Il post contiene un link a un articolo di DailyExcesior.com, un sito di notizie indiano in lingua inglese, intitolato “Ladakh riceve una stazione radio comunitaria”.

Il 1° luglio 2024, 20 account X inautentici con legami con la rete hanno commentato favorevolmente un post di ANI News che affermava: “Il generale Upendra Dwivedi, capo dell’esercito, tocca i piedi di suo fratello e di altri parenti mentre assume l’incarico di nuovo capo di stato maggiore dell’esercito”. Tra i commenti si legge: “L’esercito indiano – Un simbolo della forza nazionale che scoraggia le aggressioni”, “La storia di ogni soldato, un’eredità di coraggio tramandata nel tempo” e “Il generale Dwivedi – Un leader che dà valore alla trasparenza e alla responsabilità. Esercito indiano, con la fiducia del pubblico”.

NewsGuard ha contattato il Ministero della Difesa indiano per chiedere un commento sul network di account inautentici, ma non ha ricevuto risposta.

“#FascistPakArmy”: la rete prende di mira il Pakistan

Le relazioni tra India e Pakistan, storicamente tese, sono peggiorate a partire dal 2019, quando il governo Modi ha tolto l’autonomia al Kashmir, un’area prevalentemente musulmana rivendicata anche dal Pakistan, portandolo sotto il governo federale.

Esempio di un post pubblicato dalla rete che critica il Corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC), un progetto infrastrutturale da 62 miliardi di dollari sostenuto dalla Cina in Pakistan. (Screenshot di NewsGuard)

I post prendono costantemente di mira quello che viene dipinto come il deterioramento dell’economia pakistana, la continua influenza dei militari sulla politica interna e i crescenti legami con la Cina. Ad esempio, nel giugno 2024, 456 account su Facebook hanno pubblicato un post identico che affermava: “Prezzi alle stelle, tariffe elettriche record e proteste incessanti fanno precipitare il Pakistan nella sua peggiore crisi economica; il forte indebitamento aggrava anche i problemi di servizio del debito”.

Allo stesso modo, 418 account Facebook della rete hanno condiviso un articolo di Nation, un giornale pakistano, del luglio 2024, intitolato “Il Ministro della Difesa pakistano Khawaja Asif dice che le intercettazioni telefoniche sono vitali per la sicurezza nazionale”. Gli account di Facebook hanno aggiunto un commento al post che affermava: “Seguendo le orme del loro padrone, la Cina, le autorità pakistane invocano la sorveglianza di massa con il pretesto di combattere il terrorismo”. 

Altri post della rete hanno criticato il governo pakistano per la sua repressione dei diritti delle minoranze religiose in Balochistan, una regione del Pakistan nota per le proteste antigovernative e l’estremismo religioso. “Balochistan sotto pressione: Si chiede la fine delle persistenti vessazioni da parte delle forze di sicurezza pakistane. #FascistPakArmy”, si legge in un post del 2024 di JK News Network, ripostato da 429 account della rete su Facebook. Alcuni post della rete includevano l’hashtag “#SavePakMinorities”. (Un rapporto di Amnesty International del 2023 ha espresso preoccupazione per gli abusi commessi dal governo in Pakistan).

“#FiveYearsOfChange”: il Kashmir è “rifiorito” dal 2019

Al contrario, la rete ha promosso articoli e post che dipingono il governo Modi come promotore dei diritti delle minoranze. All’inizio di agosto, in occasione del quinto anniversario della conquista del Kashmir da parte dell’India, la rete ha iniziato ad affermare che il Kashmir è rifiorito socialmente ed economicamente durante questo periodo. 

Adottando nomi che sembrano musulmani come “Khan” e “Bhat” e utilizzando hashtag come “#FiveYearsOfChange” e “#Articolo370”, decine di account X collegati alla rete hanno pubblicato contenuti che elogiavano l’“integrazione sociale” del Jammu e Kashmir con il resto della società indiana da quando, nel 2019, il governo indiano ha revocato una disposizione della Costituzione indiana che concedeva un’autonomia speciale al Jammu e Kashmir. 

Uno di questi post del 4 agosto 2024, promosso da 60 account della rete su X, afferma: “Il Jammu e Kashmir stanno vivendo un aumento delle collaborazioni educative interstatali, favorendo l’integrazione accademica e sociale”. 

Un account falso ha dipinto il Jammu e Kashmir come una regione socialmente coesa da quando l'India ha revocato la sua autonomia nel 2019. (Screenshot di NewsGuard)

In realtà, le autorità indiane hanno intensificato la repressione delle minoranze religiose nel Jammu e Kashmir dal 2019, secondo diverse testate. In un rapporto del marzo 2024 del Council on Foreign Relations, un think tank statunitense, si legge che dal 2019 “le autorità indiane hanno ridotto i diritti delle persone nella regione, spesso con il pretesto di mantenere la sicurezza”. 

Oltre a prendere di mira il Pakistan, la rete ha criticato gli altri avversari geopolitici dell’India, tra cui la Cina, le Maldive e il Bangladesh dopo la cacciata del primo ministro Sheikh Hasina nell’agosto del 2024. Le critiche della rete alla Cina hanno riguardato la gestione della pandemia di COVID-19, le presunte violazioni dei diritti umani nello Xinjiang, il presunto sostegno alla repressione delle minoranze religiose in Balochistan da parte del Pakistan e il suo ruolo nell’instabilità del Mar Cinese Meridionale. 

Come riportato in precedenza, la rete sembra violare le regole delle piattaforme X e Facebook contro il “comportamento inautentico”, che, secondo la policy di X sulla manipolazione, include “tentativi di influenzare artificialmente le conversazioni attraverso l’uso di account multipli, account falsi, automazione”. Facebook, da parte sua, afferma nei suoi standard della comunità che “non permettiamo alle persone di presentarsi in modo falso, di usare account falsi, di aumentare artificialmente la popolarità dei contenuti”, aggiungendo che sono vietati gli “sforzi coordinati per manipolare il dibattito pubblico per un obiettivo strategico”.

NewsGuard ha inviato un’email a Facebook e X per chiedere un commento sulle attività del network e sulle presunte violazioni delle politiche delle piattaforme. 

Un portavoce di Meta, proprietaria di Facebook, ha dichiarato a NewsGuard in un’email del settembre 2024: “Abbiamo preso provvedimenti nei confronti di un gruppo di account e pagine che violano le nostre policy sul comportamento inautentico”.

In risposta alla propria email, NewsGuard ha ricevuto la seguente risposta automatica dall’ufficio stampa di X: “Al momento siamo occupati, si prega di controllare più tardi”.