Misinformation Monitor: febbraio 2023

Nota della redazione: dal febbraio 2024 la newsletter mensile di NewsGuard chiamata Misinformation Monitor è diventata Reality Check, una newsletter settimanale in inglese sulla disinformazione e sui media online. Per saperne di più e per iscriverti ci trovi qui su Substack.

Best and Worst of 2022: The Top Straight Shooters and Misinformers — Plus Sites We All Would Have Wanted to Know About Before They Made Waves

Logos of three of the most influential misinformers. (Screenshots via NewsGuard)

Con l’aiuto di Jones, i film contenenti propaganda russa hanno ottenuto decine di migliaia di visualizzazioni su YouTube. Ad esempio, il documentario di RT “Avanti veloce fino al fascismo” (“Fast Forward to Fascism”), che ripropone la narrazione falsa secondo cui l’Ucraina avrebbe sistematicamente preso di mira le persone di etnia russa nell’Ucraina orientale, giustappone scene della Germania nazista degli anni ’40 con immagini dell’Ucraina moderna e ha ottenuto circa 50.000 visualizzazioni da quando Jones l’ha pubblicato sul suo canale nel novembre 2022.

Dopo che NewsGuard ha contattato YouTube per avere una sua replica in proposito, la piattaforma ha rimosso il video “Fast Forward to Fascism” caricato da iEarlGrey e ha rimosso anche altri 17 caricamenti dello stesso film sui canali anonimi identificati da NewsGuard.

YouTube non ha risposto alle domande di NewsGuard sul motivo per cui iEarlGrey abbia potuto continuare a caricare contenuti di propaganda russa su YouTube e sul perché questi video abbiano potuto generare introiti pubblicitari.

iEarlGrey non ha risposto a due email inviate da NewsGuard nel febbraio 2023, in cui si chiedevano informazioni sull’attività di promozione della propaganda del Cremlino e dei documentari di RT da parte del canale e sulla sua connessione con RT.

Uno dei video di “Fast Forward to Fascism” con 50.000 visualizzazioni su iEarlGrey, che giustappone immagini della Germania nazista degli anni ‘40 con l’Ucraina moderna. (Screenshot di NewsGuard)

NewsGuard ha individuato altri canali che hanno seguito traiettorie simili a quella di iEarlGrey. Il canale EVENT2BABI NEWS, gestito in modo anonimo, in passato pubblicava video musicali R&B in lingua francese, ma nell’agosto 2022 ha cominciato a diffondere propaganda filorussa, tra cui anche documentari di RT tradotti in francese. Questo canale ha 42.000 iscritti. Uno dei video caricati, intitolato “Wagner PMC, contratto con la madrepatria” (“Wagner PMC, Contract with the Motherland”), a proposito del lavoro del brutale appaltatore militare privato russo Wagner, ha ottenuto 133.000 visualizzazioni nei due mesi successivi al caricamento. Complici del successo di questo video sembrano essere stati circa 20 account che, secondo l’analisi di NewsGuard, ne hanno condiviso l’URL su Twitter, consentendogli di raggiungere un pubblico ben più ampio rispetto a quello del canale.

 

Un esercito di troll filorussi sfugge al radar di YouTube

Non tutti i canali che promuovono film di RT su YouTube sono rilevanti come iEarlGrey o EVENT2BABI NEWS. NewsGuard ha individuato oltre 80 canali anonimi che diffondono propaganda filorussa sulla guerra. Grazie a una piccola base di iscritti e a un basso numero di visualizzazioni per video, questi canali sembrano in grado di evitare la moderazione da parte di YouTube, nonostante carichino varie clip dei notiziari di RT ogni giorno. Sebbene questi canali appaiano insignificanti individualmente, collettivamente hanno un potente effetto cumulativo.

Ad esempio, NewsGuard ha scoperto che il film di RT “Donbass: sono vivo!” (“Donbass: I’m Alive!”) è stato caricato da circa 40 diversi canali YouTube gestiti in modo anonimo, raggiungendo cumulativamente decine di migliaia di spettatori. Nella sua sequenza di chiusura il film afferma che “la NATO è la reincarnazione della Wehrmacht e delle SS”. (Wehrmacht era la denominazione delle forze armate della Germania del periodo nazista, mentre le SS erano un’organizzazione paramilitare nazista responsabile della gestione dei campi di concentramento e dell’esecuzione degli oppositori).

Dopo che NewsGuard ha segnalato a YouTube la presenza dei caricamenti, YouTube ha rimosso i video, ma non ha rilasciato dichiarazioni sul fatto che questo tipo di contenuti abbia continuato a proliferare sulla piattaforma. YouTube non ha neppure risposto alla domanda se la piattaforma monitori esclusivamente i profili con un seguito significativo.

Alcuni caricamenti del documentario “Donbass: I’m Alive!” ad opera di account YouTube anonimi. (Screenshot di NewsGuard)

Insieme agli account gestiti in modo anonimo, NewsGuard ha trovato film di RT su almeno cinque canali con un piccolo numero di abbonati apparentemente gestiti dal governo russo. Con nomi come Russian House a Dar es Salaam e Russian House in Athens, i canali sono presumibilmente coordinati dall’agenzia federale russa Rossotrudnichestvo, che si occupa di promozione culturale. Rossotrudnichestvo è soggetta alle sanzioni dell’Unione europea dal luglio 2022 per aver diffuso, secondo quanto affermato dall’UE, “narrazioni del Cremlino, tra cui revisionismo storico”.

YouTube ha detto a NewsGuard di aver rimosso alcuni dei contenuti segnalati per aver aggirato le restrizioni della piattaforma nei confronti dei canali di notizie statali russi. NewsGuard ha rilevato che sebbene YouTube abbia rimosso i caricamenti dei documentari di RT, non ha però rimosso i canali che li hanno diffusi.

 

Una campagna di propaganda russa ben riuscita?

La direttrice responsabile di RT, Margarita Simonyan, ha parlato apertamente di come la testata utilizzi canali non legati al proprio marchio per aggirare il divieto di YouTube. Nell’aprile 2022, ha detto al canale televisivo statale russo Russia-1: “Senza utilizzare il nostro marchio, apriamo un canale su YouTube, che ottiene milioni di visualizzazioni in pochi giorni. Dopo tre giorni i servizi di intelligence [di YouTube] lo scoprono […] e lo chiudono”.

NewsGuard ha chiesto a RT se vi fosse la testata russa dietro ai vari account che hanno diffuso i film, ma non ha ricevuto risposta. Gli analisti di NewsGuard non sono stati in grado di appurarlo. Tuttavia, i risultati fin qui esposti dimostrano che, nonostante YouTube abbia messo al bando i media statali russi, la propaganda del Cremlino ha comunque trovato un modo per continuare a prosperare.